Testimonianza di Elena Minut
Elena Minut
Ho scelto la Olos per caso, attraverso l’apnea.
Poi la casualità è diventata una scelta, perchè mi è molto piaciuto l’approccio proposto dalla Scuola, il cui “dispositivo” di fondo è stato, secondo me, una equilibrata danza tra parte teorica, parte pratico/esperienziale e condivisioni personali.
Ho trovato molto chiare le eposizioni teoriche (valido aiuto per affrontare poi gli esami di psicologia) e sono stati poi fecondissimi per me i punti di riferimento teorici proposti (la psicologia umanistica e la bioenergetica). Questi hanno messo radici in me e continuano a essere fonte di ispirazione e di confronto.
Dopo questo percorso, durato qualche anno, mi sento cresciuta nella capacità di ascoltarmi e di dare parole a ciò che sento e provo. Nella vita personale e professionale questo mi è utile per relazionarmi al prossimo, perché mi consente di esprimermi (e quindi di non trattenere) con (il più delle volte!!!) una modalità rispettosa dell’altro E di me (meno scarica, più equilibrio).
Nella vita personale ma soprattutto, nel mio caso, in quella professionale l’attenzione all’ascolto dell’altro è un punto cruciale. Non che io possa dirmi capace di ascoltare, ma sicuramente provo a tenere sempre accesa dentro di me quella propensione.
Un percorso di anni è sempre marcato dai rapporti che si instaurano con le persone: insegnanti e compagni di viaggio.
Il rapporto con gli insegnanti non è stato una passeggiata: il mio percorso è stato anche occasione di scontro, alcune cose le avrei volute diverse. Tuttavia, a oggi, guardo quegli scontri con gratitudine. Gli insegnanti sono simboli delle “figure di riferimento”, e quindi alcuni scontri hanno riproposto mie dinamiche personali. Nell’oggi mi stupisce il fatto che continuo a guardarli con soggezione.
Se penso a che cosa mi hanno lasciato, mi direi: da una parte mi hanno dato molto del loro sapere professionale, declinato con tanta chiarezza e concretezza (regalo senza prezzo); dall’altra mi hanno lasciato la memoria che è possibile il confronto anche nello scontro.
Se mi guardo indietro, vedo anni molto intensi da un punto di vista umano. Ho approfondito il rapporto con me stessa che per me era il punto fondamentale. Ho riso tantissimo, ho pianto tantissimo e ho ballato tantissimo con i miei compagni di viaggio.